Sui dipendenti comunali e la trasparenza dei dati

La questione appassiona soprattutto in tempi di tagli e di fronte alla possibilità ventilata dai sindaci di non poter pagare gli stipendi per agosto. La vicenda mi ha incuriosito e ho deciso di verificare quanto fossero i dipendenti comunali per abitante nel comune di Venezia, con la possibilità di compararne la quantità con altri comuni italiani e europei, visto che effettivamente il benchmarking è utile, al fine di capire se vi siano altre logiche che caratterizzano il numero di dipendenti di cui un comune dispone.

Di seguito però non troverete né dati né altro che possa aiutare a capire meglio. Ero partito con l’idea di parlare di efficienza del sistema dell’amministrazione comunale e delle partecipate e invece devo affrontare la questione della trasparenza. Proprio così. Perché trasparenza non significa soltanto rendere disponibili in internet l’albo pretorio come stabilito dalla legge. E comunque a Venezia non sono accessibili le determine dei dirigenti comunali, nonostante anche il Ministero dell’Interno si sia espresso in questo senso: non lo assolve, ma è vero che Venezia è in buona compagnia, anche altri comuni sono nella sua situazione. L’accessibilità ai dati e la possibilità di utilizzarli è di fondamentale importanza per la discussione pubblica: “discutere per meglio deliberare” non costituisce un corollario del principio della trasparenza a cui sono tenuti gli uffici pubblici, ma ne è uno dei pilastri. Senza trasparenza non vi è responsabilità, senza responsabilità non vi è fiducia nelle istituzioni, senza fiducia si distrugge la legittimità dell’azione pubblica.

In internet si trovano parecchie informazioni sui dipendenti dei vari comuni, ma sono spesso informazioni di seconda mano, non verificabili. Molto spesso non consentono di ricostruire il dato. Spesso non vengono conteggiati i dipendenti delle municipalizzate. E ancora più frequentemente non è accessibile il numero dei dipendenti delle municipalizzate.
Come si pretende di stimolare il dibattito pubblico se ai cittadini non viene consentito di accedere ai dati? Me lo chiedo soprattutto per il Comune di Venezia, che ha una tradizione nel campo della maggiore trasparenza.

Segnaliamo anche la situazione del sito del Commissario al Palazzo del Cinema: non sono più accessibili i suoi contenuti (decreti legge, ordinanze, verbali delle conferenze di servizio) e serve una password per accedervi. Provateci.

Confidiamo che sia una svista e che si sanerà al più presto la situazione.

Marco Michieli, membro Direttivo Circolo Lido-Pellestrina

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